Pater Noster con L veloci – 29
Pater Noster con L veloci è un terminale di difficile realizzazione in quanto è necessario realizzare o comprare le elle adatte.
Il Pater Noster con L veloci è un terminale (complesso costituito da trave e finale) inserito nella centrifuga delle onde rompenti, subisce tali e repentini colpi di frusta da essere rapidamente deturpato nella sua funzione adescante e di presentazione dell’esca.
Particolare non trascurabile è che molto spesso, questo accade nei settori in cui è importante cadere con le esche. E non è neppure un problema di distanza operativa.
Poniamo il caso di una mareggiata f4 (mare forza 4), con vento frontale (+ – 15° di inclinazione) su una spiaggia di media energia (come nelle spiagge della bassa Toscana). Se la frequenza è attorno alle 13-14 onde al minuto, il fenomeno risulta per certi versi “splendido”, con treni d’onda continui e regolari, due linee di frangenti ed una risacca notevole.
La lunghezza dei lanci non sarà impegnativa, ponendo il settore operativo attorno agli 80 metri o anche meno (vedere se nei primi 40 metri è presente una buca, sperando che non sia sporca).
Ebbene, questo illustrato è il caso di massima turbolenza, in quanto il terminale “deve” pescare sulla linea frangente esterna, la più deleteria.
Altri casi, apparentemente più impegnativi sotto l’aspetto della distanza, non lo sono poi per quanto riguarda il fenomeno sommerso.
Ci si ricordi infatti che molte linee di frangenti, se da un lato indicano una forza del mare notevole ed una bassa energia della spiaggia, dall’altro dissipano la forza ad ogni passaggio d’onda.
E’ anche facile a quel punto “scegliere” la distanza operativa più favorevole al buon rapporto primaria/secondaria. Ma torniamo al nostro f4 su energia media. Nell’evoluzione di questa mareggiata, si osserveranno le solite tre fasi (montante, costante, calante) ciascuna con le rispettive esigenze e caratteristiche.
Realizzazione Pater Noster con L veloci
Il terminale è manco a dirlo il Pater, ma stavolta potrebbe non essere sufficiente, soprattutto nelle prime due fasi.
Gli out-riggers nella versione surf, sono prodotti antichi quanto il fenomeno d’onda, tuttavia fu negli anni 80 che misi a progetto un disegno rivoluzionario. Le “elle” veloci, assunsero questa denominazione solo dopo, passando dapprima da semplici “elle”.
Si tratta di divergenti che non richiedono un vero e proprio trave, in quanto possono essere disposte direttamente sul tratto finale dello shock leader, senza assolutamente recidere il filo per l’inserimento. Anche in questo caso lo schema riporta con dovizia di particolari quote ed informazioni per l’uso, non ci soffermeremo oltre sotto questo aspetto, vediamo invece le indicazioni pratiche.
Un pater, con due o anche tre “elle”, si capisce, non è un finale per la lunga distanza e neppure, può essere configurato con bait-clip; ma non è questa la sua vocazione.
La sua mission è costituita dalle onde frangenti, nella cui centrifuga sono attese prede che, se da un lato non andranno per il sottile, dall’altro necessitano di una presa rapida, al primo morso.
Questo è il caso di un finale corto, certamente in salvo da ritorni sul trave e con ami adatti alla ferrata rapida sulle labbra.
Le “elle” consentono tutto questo e svolgono il loro lavoro in modo perfetto, ad una distanza balistica sino circa 90 metri.
Sarà piacevole salpare il finale per il rimessaggio e trovarlo perfetto, con i braccioli distesi e paralleli al trave. Ma non sono solo rose…
La “elle”, come d’altronde qualsiasi altra soluzione divergente, è visibile e all’abboccata delicata tradisce la sua elasticità, necessita costantemente della copertura delle onde. Attenzione quindi a non cadere distante dal frangente, così come, occhio alla fase calante, quello è il momento di riporre il “ferro” a favore del nylon.