Il murice – ottimo in cucina – 6
Il murice è un mollusco marino dalla conchiglia a punte il cui interno risulta commestibile. Al momento in alcune regioni ne è vietata la pesca
Il murice è una specie di lumacone contenuto in un guscio durissimo, ed è ottimo per Orate e Saraghi, è un’esca robusta, adatta anche ai lanci più forti e può essere usata anche surgelata.
S’innesca direttamente sulla spiaggia, rompendo con un martello il guscio e infilando un amo storto n°1 nel piede (la parte dura) e nascondendolo poi nella parte morbida, molto spesso si utilizzano sino a tre murici sullo stesso amo.
Il trave per il murice
Si utilizzano Longarm bassi che daranno gran mobilità e faranno lavorare il murice sul fondo. In questo momento in molte regioni ne è proibita la pesca e l’utilizzo.
Dove acquistare il murice
Etimologia
Il murice spinoso (Bolinus brandaris, Linnaeus, 1758), localmente chiamato anche boccone (in Sardegna),murice comune, ragusa, garusolo, scongillio, muccuna (bocconi di mare, appellativo dato a Palermo), quecci o queccioli nelle zone di Taranto, bollo è un mollusco gasteropode appartenente alla famiglia dei Muricidae.
La conchiglia è di circa 6–8 cm, munita di prolungamenti spinosi, dalla forma rigonfia allungata in una estremità del sifone, che invece è lungo e dritto.
La superficie esterna è rugosa e percorsa da numerosi cordoncini spirali irregolari. La colorazione esterna varia dal giallo al bruno. Lo stoma è ovale, dentellato sul margine esterno, dal giallo all’arancio.
Dal mollusco si ricava la porpora reale, secreta da una ghiandola, dal colore violaceo, usata nella colorazione delle stoffe.
Da ogni mollusco si può estrarre solo una goccia, il che la rende molto costosa, come è confermato anche dalle testimonianze scritte: basti pensare all’Iliade, secondo la quale solo le principesse potevano indossare i veli di porpora.
La pesca del murice era talmente pregiata da spingere i Fenici ben al di là delle Colonne d’Ercole, facendoli arrivare fino alle Canarie.
In un primo tempo il centro di smistamento della porpora fu Tiro, ma dopo il suo declino il luogo di produzione più importante divenne Cartagine.
Proprio da qui raggiunse Roma, dove la porpora divenne uno dei simboli della magnificenza imperiale.
In Italia, i centri di produzione della porpora in età greca e romana furono Ancona, Aquino, Otranto, Pozzuoli, Taranto, Siracusa.